Uno sguardo alla storia di Mazda indica che la sigla MX è antecedente alla roadster più venduta al mondo, la MX-5, ed è stata impiegata più di una dozzina di volte per un’ampia varietà di Mazda di serie, concept e da competizione.
Queste vetture condividono il prefisso MX perché ciascuna di esse rappresenta una sfida a creare e fornire nuovi valori senza essere limitati dalle convenzioni, indipendentemente dal tipo di veicolo. Quando è stata presentata nel 1989, la MX-5 era esattamente un auto di questo genere, dato che l’industria automobilistica nel suo complesso si era allontanata dall’auto sportiva economica, per cui Mazda ha sfidato le convenzioni per creare una perfetta reinterpretazione moderna della classica roadster a trazione posteriore.
Presentata nel 1981, la prima Mazda a esporre la sigla MX è stata la concept car MX-81. Questa futuristica berlina a forma di cuneo era stata creata dai designer dell’italiana Bertone e le sue luci posteriori sistemate in alto e i fari a scomparsa erano destinati ad apparire sui futuri modelli Mazda.
Le caratteristiche uniche della concept MX-02 del 1983 includevano le ruote posteriori sterzanti e l’head-up display al parabrezza, mentre la concept MX-03 del 1985 si spinse molto più in là con una cloche da aereo anziché un vero e proprio volante, display digitali, quattro ruote sterzanti e trazione integrale, e un motore a triplo rotore da 315 CV.
Esposta per la prima volta al Motor Show di Tokyo del 1987, la MX-04 a motore rotativo era dotata di due serie di pannelli di carrozzeria rimovibili in fibra di vetro, il che permetteva di trasformare la vettura da una coupé con la parte superiore interamente vetrata ad una roadster con fiancate aperte stile buggy da spiaggia. Solo due anni dopo arrivò la MX-5. Le successive vetture a presentare la sigla MX furono dei modelli di serie: la hatchback coupé MX-3 del 1992 che era dotata del motore V6 più piccolo al mondo, e la più grande MX-6 che proponeva lo stile di una grande coupé al costo di una berlina da famiglia.
La messa al bando del motore rotativo dopo la vittoria della Mazda 787B nella 24 Ore di Le Mans del 1991, portò a creare la vettura più estrema fra le MX negli anni ‘90: il prototipo da gara MXR-01, di cui furono costruiti solo cinque esemplari. Purtroppo, il crollo nel 1992 del Campionato Mondiale Vetture Sport, per cui era stata realizzata, negò alla MXR-01 la possibilità di vincere e segnò la fine del programma agonistico Mazda di livello mondiale.
La MX-Sport Tourer del 2001 fu una concept estrema con porte “freeestyle”, e la concept MX-Flexa del 2004 anticipò al mondo le porte scorrevoli della Mazda5 di serie. Le concept MX-Sport Runabout del 2002 e la MX-Sportif del 2003 prefigurarono rispettivamente la seconda generazione della Mazda2 e la nuova Mazda3. La MX-MicroSport del 2004 era una concept di hatchback pensata per gli Stati Uniti, mentre la concept MX-Crossport del 2005 ha spianato la strada a una dinastia di SUV pluripremiati che hanno portato alle odierne CX-5 e CX-30.
Ora, con l’arrivo della MX-30, è appropriato che la sigla MX ritorni a un modello di produzione. Come prima EV di serie del Marchio, la MX-30 è un’auto che rappresenta un nuovo capitolo nella storia della Mazda.
Un’auto elettrica sia per il conducente che per l’ambiente
Il concetto “Human Modern” dello stile amplia i confini del design Kodo
Pur mantenendo le meravigliose forme artigianali del design Kodo, lo stile della Mazda MX-30 è anch’esso ispirato al concetto di “Human Modern” – esplorazione di un indirizzo più espressivo del design che si concentra sui nuovi valori e sugli stili di vita emergenti.
Questo concetto di “Human Modern” ha stimolato numerosi approcci progettuali inediti. L’esterno semplice e senza compromessi enfatizza la bellezza della vettura come corpo solido, mentre le porte “freestyle” e la cornice della superficie vetrata preannunciano la sensazione di apertura e spaziosità dell’abitacolo.
L’interno è concepito per dare agli occupanti la sensazione di essere “uniti dallo spazio”, e propone una console flottante e materiali esclusivi progettati per ridurre al minimo l’impatto ambientale
Un abitacolo di pregevole fattura e dai materiali ecologici
Il team di design ha prestato particolare attenzione all’interno dell’abitacolo non solo alla scelta dei materiali giusti, ma anche a come proporli nel modo migliore.
Per esempio, il sughero Heritage Cork impiegato nella consolle centrale è studiato per esaltare la fattura e il calore visivo del materiale. Il rivestimento delle porte presenta invece un materiale fibroso dalla trama che sembra contenere aria, rafforzando il senso di apertura all’interno dell’abitacolo con una particolarità senza precedenti.
Entrambi questi materiali sono studiati per essere a basso impatto ambientale e sostenibili. Il rivestimento della porta utilizza fibre realizzate con bottiglie di plastica riciclata e il sughero viene raccolto dalla corteccia degli alberi senza abbatterli. Inoltre, Mazda sta sostituendo i rivestimenti in vera pelle con un’alternativa vegana.
Per la prima volta in una Mazda, la MX-30 adotta un pannello di comando del climatizzatore touchscreen su uno schermo da 7 pollici posto nella parte bassa della consolle centrale. I comandi vengono visualizzati in modo semplice e raggruppati in modo intelligente per un funzionamento sicuro e intuitivo.
Dai materiali alla funzionalità e dalla tecnologia al design, tutti gli elementi dell’abitacolo concorrono a creare uno spazio che favorisce la tranquillità dal momento in cui si apre la porta, mentre si guida e fino a quando si esce dalla vettura.
Una esperienza di guida coinvolgente
Mazda vuole arricchire la vita delle persone attraverso il possesso dell’auto e l’esperienza di uso. L’azienda immagina vetture che esistano in modo sostenibile per la Terra e per la società e si impegna ad accettare, affrontare e risolvere nuove sfide per l’automobile, attraverso un modo di pensare creativo e lungimirante. Questo è il nocciolo della visione Mazda.
La MX-30 introduce una nuova tecnologia di trazione elettrica per la Mazda, chiamata e–Skyactiv. Con una potenza massima di 107 Kw/145 CV e una coppia massima erogata di 270,9 Nm, la MX-30 a trazione anteriore accelera da 0-100 km/h in 9,7 secondi.
Con un consumo di 19 kWh/100 km, (emissioni di CO2 0 g/km; combinato WLTP)[1], la batteria agli ioni di litio da 35,5 kWh del sistema e-Skyactiv conferisce alla MX-30 un’autonomia, secondo il WLTP, di 200 km[2], superando di gran lunga i 48 km di percorrenza media giornaliera dei clienti europei[3].
Attraverso la sua filosofia ingegneristica incentrata sull’uomo che ha portato a nuove tecnologie come la Skyactiv-Vehicle Architecture, sono state adeguate le strutture ad anello multidirezionale della scocca ed è stato adottato il G-Vectoring Control Plus elettrico (e-GVC Plus) per sfruttare appieno doti e caratteristiche tipiche dell’auto elettrica.
Mazda ha sviluppato per la MX-30 un proprio concetto di pedale per il motore elettrico, il Motor Pedal, sviluppo del tradizionale pedale dell’acceleratore che riduce i tempi di risposta del veicolo alle azioni sul pedale. Inoltre, tramite l’impianto audio, viene fornito un feedback acustico relativo allo stato della coppia erogata dall’unità di potenza, il che, inconsciamente, aiuta il conducente a controllare con maggiore precisione la velocità del veicolo. La MX-30 è inoltre dotata di bilancieri di cambiata al volante per un piacere di guida dell’auto elettrica ancora maggiore.
Agendo in combinazione, questi sistemi sono concepiti per migliorare la risposta del veicolo ai comandi del conducente: realizzano passaggi senza soluzione di continuità tra le forze G e migliorano sia l’agilità sia la stabilità in curva, per una raffinatezza ancora maggiore dell’esperienza di guida Mazda.
Prestazioni di sicurezza avanzate per divertimento e tranquillità
Puntando a una società futura senza incidenti stradali, Mazda è impegnata nel costante miglioramento delle prestazioni di sicurezza secondo la filosofia di sicurezza proattiva Mazda.
La MX-30 rafforza la serie delle tecnologie avanzate di sicurezza i-Activsense con nuove funzionalità aggiuntive al Supporto intelligente di frenata (SBS – Smart Brake Support) per contribuire a prevenire le collisioni negli incroci e una tecnologia (Emergency Lane Keeping) concepita per aiutare chi guida a rimanere in carreggiata su strade con cordoli o bordi distinguibili, anche in assenza di segnaletica orizzontale.
Nonostante l’adozione delle porte “freestyle” senza montante centrale, la scocca della MX-30 combina una grande robustezza con l’efficiente assorbimento dell’energia per eccellenti prestazioni di sicurezza in caso di collisione. Gli ingegneri Mazda hanno integrato i concetti di sviluppo e le più recenti tecnologie, compresa una struttura accuratamente studiata per proteggere la batteria ad alta tensione.
In Svizzera la MX-30 viene proposta negli allestimenti Ambition, Ambition Pluse revolution con prezzi tra i 37’900 e i 43’900 franchi. Alcune opzioni a disposizione, vedi listino allegato.
[1] Le vetture sono omologate secondo le procedure di approvazione WLTP (Normativa (EU) 1151 / 2017; Normativa (EU) 2007/715).
[2] L’autonomia effettiva dipende da vari fattori come lo stile di guida individuale, la velocità, il tipo di percorso, il carico, la temperatura esterna e l’uso di componenti dell’auto che consumano elettricità (ad es. l’aria condizionata o i sedili riscaldati).
[3] Per questo sondaggio per conto di Mazda, Ipsos MORI si è basata nel marzo 2019 su un campione rappresentativo online di 12.072 persone in età da patente su selezionati mercati europei (Regno Unito, Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Olanda, Norvegia, Polonia, Spagna, Svezia e Svizzera).
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